Il CEO di Skycop lancia un avvertimento: “In questo momento, la legislazione europea sui diritti dei passeggeri è moralmente obsooleta.”

2,34 miliardi (oltre il triplo della popolazione europea): questo è il numero di passeggeri che hanno utilizzato gli aeroporti europei lo scorso anno. Il traffico aereo nei cieli del continente è in rapida crescita, tanto da rappresentare oggi la metà dei voli mondiali con un nuovo record per l’anno 2018. La forte espansione del mercato impone ai passeggeri una lotta sempre più aspra per veder rispettati i propri diritti nonostante siano già previste tutte le tutele dal Regolamento CE n. 261/2004. “Sono trascorsi ormai 15 anni dall’adozione di questo Documento che oggi è moralmente obsoleto: dobbiamo affrontare situazioni non sono più compatibili con le fattispecie riportate ed ecco perché la Commissione Europea dovrebbe aggiornarlo il prima possibile”, afferma Lukas Rasciauskas, Ceo di Skycop, società impegnata nel settore delle richieste di risarcimento per i voli.

La Corte dei Conti Europea (ECA) ha pubblicato una relazione in cui si afferma che, sebbene l’impegno dell’UE a salvaguardia dei diritti dei passeggeri sia incontrovertibile, il sistema necessita di modifiche affinché possa rispondere al meglio agli interessi dei passeggeri. Benché il regolamento UE sia unico nel suo genere, i passeggeri spesso non sono consapevoli dei loro diritti e non dispongono di informazioni pratiche su come difenderli. Tutto ciò non costituisce forse un vantaggio per le società come Skycop che si occupano di risarcimenti?

Non abbiamo mai cercato di trarre giovamento dalla mancanza di informazioni dei passeggeri. Al contrario: uno dei principali obiettivi di Skycop consiste nell’essere sempre dalla parte del passeggero, ovvero informare, rassicurare e guidare i passeggeri coinvolti in situazioni stressanti che derivino da disagi per un volo.

La relazione dell’ECA è molto astratta. Non stabilisce con precisione l’obiettivo da raggiungere, ovvero una regolamentazione chiara per le compagnie aeree, le agenzie che si occupano di reclami e le autorità dell’aviazione civile. Ad oggi, i rapporti tra questi settori sono alquanto tesi, e ciò, nonostante le tutele del Regolamento CE n. 261/2004, genera alla fine problemi ai passeggeri.

Ogni giorno ci troviamo di fronte a situazioni diverse che possono avere ciascuna un’interpretazione diversa. Prendiamo ad esempio gli scioperi delle compagnie aeree. Su chi ricade la responsabilità? Il Tribunale Distrettuale di Colonia ha confermato che sono al di fuori del controllo della compagnia aerea. Nonostante ciò, noi portiamo i casi in Tribunale e dimostriamo che sono oggetto di risarcimento. Ogni volta che il Tribunale accerta l’ammissibilità di un risarcimento le compagnie aeree perdono e devono subire costi aggiuntivi. Un esito positivo per noi e per i passeggeri non è altrettanto un esito altrettanto positivo per le compagnie aeree.

Certo, siamo felici che i diritti dei passeggeri dell’UE siano tutelati a livello globale, è una prassi unica e preziosa. Tuttavia dobbiamo lottare in Tribunale per stabilire la concreta attuazione del Regolamento CE n. 261/2004, che ancora manca. Credo che il documento sia moralmente superato.

E’ un’affermazione audace, non pensa?

La Commissione Europea ha promulgato il documento 15 anni fa. Sappiamo tutti quanto il mondo dell’aviazione si evolva rapidamente. Non c’è periodo in tutta la sua storia in cui i voli siano stati economici e frequenti quanto lo sono oggi. Le persone viaggiano sempre di più, ma si trovano anche sempre più spesso in conflitto con le compagnie aeree.

Perché? Secondo le statistiche, i ritardi dei voli europei sono raddoppiati rispetto all’anno scorso. Il traffico aereo è così intenso che le infrastrutture aeroportuali non sono in grado di assorbirlo. Il 7 settembre 2018 è stata la giornata con il maggior volume di traffico aereo nella storia dell’aviazione europea, con 37.101 voli soltanto in quella giornata. E’ incredibile.

Il Regolamento CE n. 261/2004 andava bene 15 anni fa poiché era in grado di trovare soluzioni ai problemi dell’epoca. Oggi, però, abbiamo più domande che risposte. Se un volo ha subito un disagio è interesse del passeggero ricevere una compensazione pecuniaria. D’altra parte, le compagnie aeree cercano di evitare esborsi finanziari supplementari, e tuttavia sono costrette ad ammettere che il denaro deve essere corrisposto ed è necessario pianificare a bilancio costi aggiuntivi.

I calcoli di Ryanair mostrano che, per il pagamento di tali compensazioni, il prezzo di ogni biglietto deve essere aumentato di 2 euro – essendo Il prezzo del biglietto di Ryanair pari a 10 euro, si tratta di un aumento del 20%. Tuttavia, altre compagnie aeree vendono biglietti a partire da 150 euro, pertanto quei pochi euro non cambierebbero nulla per loro. Le Compagnie risparmiano soldi per le compensazioni, oppure è la Commissione Europea o la Corte dei Conti Europea che li obbliga a farlo? La questione è ben diversa.

Vede una via d’uscita da questa situazione?

La relazione della Corte dei Conti Europea contiene 10 suggerimenti per migliorare l’esperienza del passeggero in caso di cancellazione, ritardo o overbooking dei voli. È possibile risparmiare tempo e denaro adottando alcuni semplici accorgimenti, come scattare una foto del bagaglio o conservare tutte le ricevute. 

Ad ogni modo mi preme ricordare il passeggero che ha subito disagio riguardo il volo può sempre presentare un reclamo e ottenere un risarcimento. Il mio consiglio è di tenersi informati.

Leggere il Regolamento CE 261/2004 (disponibile in tutte le lingue europee) e non farsi prendere dal panico. Se un volo ha subito un disagio, non è la fine del mondo! Fin quando il passeggero sa come comportarsi in queste situazioni, è al sicuro. 

Le compagnie aeree sono tenute ad assistere il passeggero fornendo pasti, pernottamenti, eventuali reindirizzamenti su un nuovo volo oltre a pagare un indennizzo: Questi sono i diritti. Chiedete ciò che vi spetta! Se non potere, rivolgetevi a noi, e ci occuperemo di tutto!

La situazione migliorerebbe qualora si obbligassero ufficialmente le compagnie aeree ad informare i passeggeri dei loro diritti. Ad esempio, la comunicazione potrebbe essere inviata insieme ai biglietti. Ritengo che intraprendere tale iniziativa sia compito della Commissione Europea.

Il 1° luglio 2019 la Finlandia assumerà la presidenza del Consiglio dell’UE. A partire da quella data il Regolamento CE 261/2004 potrà essere rivisto. Quale futuro si prospetta per le agenzie che si occupano delle richieste di risarcimento?

Attualmente in Europa operano circa 100 agenzie per i risarcimenti, alcune sono piccole attività gestite da una sola persona, altre sono grandi e strutturate società di livello internazionale. La loro funzione non si limita al supporto nelle richieste di risarcimento, poiché esse svolgono anche un servizio di informazione ai passeggeri sui loro diritti. Stanno portando avanti il lavoro che dovrebbe svolgere la Commissione Europea, ma che la stessa fa solo parzialmente.

Sono convinto che proseguiremo nella nostra missione di condurre i viaggiatori aerei fuori da questa zona grigia, perché è proprio là che le compagnie aeree li lasciano. Quando i clienti arrivano con richieste di risarcimento, illuminarli su compagnie aeree, aeroporti, agenzie di viaggio, viaggi aerei in generale è una nostra responsabilità. E non vogliamo lasciare loro una cattiva impressione.

La persone ci chiamano e ci chiedono consigli su come comportarsi di fronte alle varie situazioni. Noi siamo sempre disponibili ad aiutarli. Indipendentemente da quale sarà il futuro del Regolamento CE 261/2004, i voli subiranno ancora disagi e i passeggeri avranno ancora bisogno di un consulente. E Skycop sarà qui.

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