Volo in ritardo a causa di circostanze eccezionali: cosa succede se la compagnia aerea ha torto?
L’analisi dell’osservatorio per i consumatori Which? rivela che in media un volo su quattro nel Regno Unito arriva a destinazione in ritardo. Le circostanze eccezionali sono diventate la scusa preferita delle compagnie aeree per evitare di pagare le compensazioni, ma l’analisi di Eurocontrol rivela che le operazioni dei vettori sono la vera causa all’origine di gran parte dei ritardi dei voli nel 2017. E anche se le compagnie aeree interpretano le circostanze eccezionali in modo molto vago, è meglio dare un’occhiata alla definizione che ne dà la legge.
- 2019-07-16
- 1:55 PM GMT
Il regolamento n. 261 della Commissione europea delinea le “circostanze eccezionali” come qualcosa che non si sarebbe comunque potuto evitare anche se fossero state adottate tutte le misure del caso. Se è dimostrato che la causa principale del ritardo o della cancellazione del volo è costituita da cause di forza maggiore, la compagnia aerea è esonerata dal pagamento di compensazioni fino a € 600 ai passeggeri bloccati. Esempi di simili situazioni includono cattive condizioni meteo, problemi di sicurezza e difetti di fabbricazione nascosti.
Fra le recenti situazioni eccezionali si annoverano l’eruzione di cenere vulcanica dal monte Agung che ha causato la chiusura del Denpasar International Airport, la sospensione di tutte le partenze dal terminal 3 dell’aeroporto londinese di Heathrow a causa di un uomo sfuggito ai controlli di sicurezza e la chiusura dell’aeroporto JFK International a causa di una rottura delle condutture idriche in uno dei suoi terminal. Tuttavia, invece di essere applicato a pochi incidenti all’anno, il termine è ampiamente abusato e ha disorientato molti viaggiatori da quando è entrato “in vigore” nel 2004.
Quando si verifica un ritardo o la cancellazione di un volo, le compagnie aeree si appellano a circostanze eccezionali senza fornire tutti i dettagli dell’evento e anzi impedendo ai passeggeri di effettuare una valutazione secondaria della situazione in esame. Anche se il diritto UE impone ai vettori di fondare la propria difesa su elementi probatori, i passeggeri danno spesso loro il beneficio del dubbio e sono quindi vulnerabili alla manipolazione. Come osservano gli esperti di compensazione dei voli, i viaggiatori dovrebbero sempre chiedere le ragioni esatte del ritardo o della cancellazione e non considerare le “circostanze eccezionali” come una risposta sufficiente.
“Le circostanze eccezionali costituiscono una vaga definizione e non dovrebbero costituire un verdetto. È difficile valutare di primo acchito quanto le ragioni del ritardo asserite dalla compagnia aerea reggeranno dinanzi a un tribunale alla fine del processo di gestione della richiesta di compensazione. Per tale motivo, salvo il caso di un’eruzione vulcanica, una collisione con volatili o altri disastri evidenti, vale la pena presentare una richiesta di compensazione per vedere se sia possibile essere compensati per tutti i disagi subiti”, commenta M. Stonkus, CEO della società per la compensazione dei voli SKYCOP. “Ogni caso ha la possibilità di modificare la definizione di eccezionale. Lo abbiamo visto di recente in relazione a problemi tecnici e spero che accada presto anche con gli scioperi del personale delle compagnie aeree.”
La normativa sull’argomento è in divenire. Per esempio, pur essendo spesso addotti come “eccezionali” dalle compagnie aeree, i difetti meccanici individuati durante la manutenzione di routine degli aeromobili sono stati esclusi come evitabili dalla Commissione europea nel 2015. Il vettore è responsabile di tutti i problemi tecnici tranne dei difetti di fabbricazione. Altre cause comuni dei disagi di volo che dovrebbero dare diritto a una compensazione includono: fulmini, questioni legate alla dotazione di personale, documentazione di volo mancante, ispezioni di sicurezza e ragioni operative.
L’analisi sul trasporto aereo condotta da Eurocontrol nel terzo trimestre del 2017 mostra che i ritardi a catena e i ritardi causati dalle compagnie aeree sono stati le due ragioni principali dei disagi di volo avvenuti da luglio a settembre, con un’incidenza pari rispettivamente al 45% e al 25%. Per contro, i difetti di fabbricazione causano soltanto lo 0,6% di tutti i ritardi. Nonostante i fatti, tuttavia, i vettori si appellano ancora alle “circostanze eccezionali”, lasciando le migliaia di persone colpite nello sconcerto e prive delle compensazioni che spettano loro di diritto.